Per un Viaggio Trekking, a tutto escursionismo, non è obbligatorio essere persone particolarmente allenate (come invece occorre a chi pratica l'alpinismo, ad esempio) ma è certamente consigliato ottenere una discreta preparazione fisica.
Un viaggio trekking non appare come ideale per le persone molto sedentarie.
Bisogna essere fisicamente preparati alla marcia in salita: per quanto il ritmo sia slow, resta il fatto che parliamo di attività fisiche che vanno protratte per diverse ore al giorno, nel corso del viaggio.
Quindi consigliamo di programmare in palestra o con un personal trainer un piccolo programma di allenamento che possa consentire al proprio fisico di arrivare preparato per l'avventura.
I motivi sono essenzialmente due:
- evitare piccoli o grandi incidenti che potrebbero occorrere; non tanto per pericolosità di percorsi che anzi sono sempre molto ben testati. La vera insidia risiede proprio nella stanchezza fisica, alla quale è bene dunque prepararsi;
- affrontare con spirito di scoperta e meraviglia i sentieri, godendosi l'esperienza fino in fondo. La stanchezza vanificherebbe ogni sentimento di divertimento e di appagamento per l'avventura.
Dunque: fisico preparato e morale alto!
Come allenarsi: alcuni consigli
Pur non essendo dei personal trainer, la nostra esperienza in prima persona ci consente di poter dare qualche consiglio ai clienti interessati ad un Viaggio Trekking con Evolution Travel.
L'allenamento dovrebbe iniziare almeno 6 mesi prima della partenza, con sedute di durata e intensità graduali, in crescendo.
Allenarsi per un trekking se non si vive in montagna può sembrare complicato ma in realtà è più semplice di quel si possa pensare.
Il primo obiettivo infatti è acquisire una buona resistenza fisica: per ottenerla, vanno bene attività quali corsa, bici, marcia e nuoto, da 1 a 3 volte a settimana.
Non si dovrebbe dimenticare di fare ginnastica per allenare la zona addominale, lombo-sacrale e le braccia, oltre che sessioni regolari di stretching per acquisire elasticità.
Consigliamo infine di monitorare sempre attentamente la frequenza cardiaca, magari lasciandosi consigliare anche dal proprio medico di base.